Il corpo di una donna è molto più che bello

Il corpo di una donna è la casa della sua anima.

Per alcune che ancora non se ne rendono conto è solo materia composta da organi, pelle, capelli ed arti.

Per alcune questa casa viene percepita come una capanna fatiscente. Per alcune viene vista come una dimora che ha buchi ed è sempre da aggiustare.

Per alcune è come quasi che non esistesse. Non la sentono e non la vedono quasi casa loro.

È come se appartenesse a qualcun altro o come se il loro corpo gli fuggisse o fosse qualche passo davanti o dietro di loro.

È come se non l’abitassero, come se fosse vuoto dentro.

Dall’altra parte, tante donne sono in uno stato iper cosciente del corpo invece. Costantemente occupate, preoccupate e toccate da ciò che accade fuori e dentro il loro corpo.

Ogni minimo particolare viene notato e può essere fonte di ansia.

Ho messo su un po’ di panzetta. La cellulite viene passata mentalmente a setaccio tutte le volte che mi vesto o faccio il bagno.

Alcune di noi rincorrono uno stato di apparente benessere, cioè momentanea perfezione.

Oggi va bene. Ho fatto la piega, mi sono vestita in tinta. La ceretta sta ancora tenendo. Quei due chiletti persi sono una grande figata.

Poi accade qualcosa per cui questo idillio temporaneo viene spezzato, per rientrare in un piccolo grande limbo. Di attesa.

Di attesa che qualcosa accada. Il miracolo. Che inventino quel colore per capelli per cui bisogna fare la tinta una volta l’anno. Quella dieta che mi faccia perdere quei chili per sempre o l’arrivo di quell’uomo che mi faccia sentire per sempre completa.

In realtà è la completezza che cerchiamo, non la perfezione.

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Come l’anima, il corpo cambia e ha bisogno di evolvere.

Parliamo della nudità.

Io vorrei contare sulla faccia della terra, quante donne si sentono completamente a loro agio nude. 

Non dico neanche che si accettino completamente, a tutto tondo.

Ma serene, tranquille e quando sono in stato di grazia possono pure concedersi il lusso di sentirsi belle, sensuali e uniche.

Stato di grazia. Lusso. Appunto.

Non sarebbe bello vivere in una sensazione di stare in una spa lussureggiante all’interno ed intorno al nostro corpo?

Quante di noi hanno creduto ALMENO una volta nella vita, che il nostro corpo non fosse abbastanza.

Ripeto.

Quante di noi hanno creduto ALMENO una volta nella vita, che il nostro corpo non fosse abbastanza.

Per quel vestito perché eravamo noi che dovevamo entrare in quel vestito. Non era il vestito che doveva adattarsi a noi e starci bene.

Per quel costume perché magari andava o va di moda. Ma neanche ci piace in fondo o comunque magari non ci sta neanche bene. Però va di moda.

Per l’età. Quella scarpa non va a quell’età o quel trucco va solo alle più giovani.

Per quell’uomo perché magari ci voleva o ci vuole più magre o rotondette, con più o meno seno e così via.

Se accade questo, cioè che il nostro uomo ci chiede di cambiare nel nome di un ideale o del suo ideale, sappiate che ciò ha un profondo risvolto in negativo sulla vostra psiche e la vostra capacità di amarvi cosi come siete.

Che è sempre l’essenza dell’amore. L’Amore è incondizionato. Non mette condizioni.

Ti amo solo se… non è amore.

Solo se hai quel tipo di corpo puoi avere quel tipo di lavoro.

Perché magari fino a qualche anno fa, tanto per fare un esempio, volevano che le hostess fossero alte, magre e giovani.

Non credo che in aereo per volare di per sé, servino quei requisiti e neanche credo in fondo, l’avessero stabilito per aiutare noi donne ad innalzare la nostra autostima o ad abbellire la vista durante il volo.

Chissà mai per chi e per che cosa l’avranno fatto? Dopo tutto un volo non è una sfilata di moda o no?

Voglio solo portare l’attenzione su aspetti che magari ci sono sempre sembrati normali.

Noi crediamo effettivamente che sia normale tutto questo.

Non sentirsi mai abbastanza. Non sentirsi bella. Vedere il difetto. Parlare e pensare male del nostro corpo.

Paragonarlo sempre a qualcuno o a qualcosa.

Alcune non si accettano per la loro razza. Alcune e direi tante non si accettano quando non rientrano nella “norma”, qualunque essa sia e soprattutto quasi tutte non accettano il fatto di invecchiare.

I capelli bianchi, la pelle cadente e con le rughe. Che orrore.

Adesso vorrei con quest’articolo portare l’attenzione su questa condizione del femminile, frutto di secoli di condizionamenti e del femminile come lo definisco io, ancora in ombra.

E guardarlo da un altro punto di vista. Per un attimo.

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Come se avessimo una casa davanti alla nostra finestra e la guardassimo sempre da quella finestra.

Un giorno usciamo e non solo la guardiamo magari dal retro, tanto per fare un esempio, ma la guardiamo da un punto di vista insolito.

Magari potremmo salire su un albero e guardarla da li.

Guardiamo il nostro corpo, sedute da quell’albero, come se lui fosse laggiù e noi, la nostra anima sedute su un ramo.

Per un po’ di tempo.

Non ho trovato tutte le risposte, non ho cancellato ogni singolo pensiero brutto sul mio corpo.

Però devo dire che sto bene e che mi sento piena di energie e che posso dire che lo amo come qualcosa di prezioso.

Lo sento mio.

Che tutti i giorni mi accompagna e con infinita pazienza svolge le sue funzioni dentro di me e non mi chiede quasi niente in cambio.

Non lo devo pagare e non lo devo implorare! Lui con amore infinito mi fa battere il cuore, aprire e chiudere gli occhi, mi fa toccare le cose o mi fa sentire il gusto delle cose che mangio o bevo.

Se dovessimo pagarlo per ogni cosa che svolge, credo che lo vedremmo con occhi nuovi e non lo daremmo così per scontato.

Per ogni chilometro camminato, 5 Euro. Per ogni battito di ciglia, 50 centesimi. Immaginatevi!

Quando l’amore è incondizionato come quello del corpo o anche quello di un animale, c’è sempre il rischio che venga dato per scontato.

Vuol dire che ancora non siamo pronte a riceverlo, quel tipo di amore. Ci accontentiamo di un amore a metà, di cose a metà. Non crediamo in fondo che ne siamo meritevoli.

Quante volte l’abbiamo fatto?

Quante volte con un uomo ci siamo accontentate con uno o non abbiamo saputo accettare l’amore vero di un altro?

È cosi siccome non siamo pronte a ricevere allo stesso modo l’amore infinito che il nostro corpo ci dona ogni giorno, riusciamo ad amarlo a pezzettini. Lo vediamo frammentato.

Ne blocchiamo l’energia amorevole che scorre dentro di lui.

Nella vita ci deve essere lo scambio.

Non riusciamo ad aprirci a lui completamente e a ricevere quest’energia da parte sua e non riusciamo a sentirlo completamente ed a integrarlo dentro di noi. Nel nostro cuore come un dono sacro e un miracolo che è in realtà.

Questo ci darebbe un’autoimmagine completa ed integra. Ci darebbe la capacità di ascoltarlo veramente, come un essere vivente e non un meccanismo, e riusciremmo a parlargli con gratitudine e faremmo ciò che con voce molto delicata, lui ci suggerisce di fare per aiutarlo, per diventargli amico.

Spesso non lo ringraziamo e non gli parliamo con fiducia ed ammirazione.

Non c’è questo scambio e purtroppo il prezzo che paghiamo è questo.

Non lo proteggiamo e cosi arrivano loro.

I predatori fisici.

Chi sarebbero? Cibo scadente, mangiare velocemente, dormire poco, non muoverlo mai…

I predatori energetici.

Quelli che ci vorrebbero imporre un ideale su di lui e lo vorrebbero limitare. La moda di un certo tipo, le riviste, le foto ritoccate per coprire i “difetti”, certi uomini egoici che vogliono donne trofeo, un’estetista perfezionista…

I predatori psichici.

I nostri pensieri che si sono fatti contaminare da tutto ciò e che senza filtro hanno permesso e permettono di formare credenze limitanti sul nostro corpo. Deve essere magro, alto, giovane e chi più ne ha, più ne metta. A etti. A piacimento.

I predatori sessuali.

Quelli che vedono il corpo di una donna solo come oggetto o fonte di piacere per il loro appagamento sessuale e impongono ideali sessuali, posizioni o pratiche sessuali sempre più forti, l’industria pornografica, quelli che prendono per oro colato le misure di come debba essere il corpo di una donna per amarlo…

Non vi fa mancare l’aria tutto questo?

Sentite le catene intorno al vostro corpo quando pronuncio queste parole?

È come se diceste a vostro figlio tutti i giorni che così com’è non va bene. T’immagini la tortura?

Magari l’hai subita o la stai facendo subire a qualcuno. Forse a te in primis.

Perché a questo, se non fate qualcosa, non c’è fine. È una spirale.

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Dovete, se volete, darvi il permesso di aprirvi a lui finalmente di nuovo voi e imparare a riceverlo voi quest’amore da lui.

Non vi eccita l’idea di sapere di stare bene nel proprio corpo, ad ogni stagione?

Di non doverti giustificare perché ti tingi o non ti tingi i capelli, perché hai preso peso dopo aver partorito o essere entrata in menopausa?

Di non doverti giustificare che sei donna con la cellulite o questo o quello, ma ancora meglio di non doverti più giustificare per niente nella vita?

Io sono convinta che nella vita tutto si presenta per analogia. Mi spiego.

Se io mi sottopongo alla tortura del botox, faccio tanto un esempio, potete ampliarlo con tantissimi altri esempi, tutti quelli che volete,

qual è in realtà la tortura alla quale mi sto sottoponendo?

Quella di accettare la tortura della bugia che una donna NON deve invecchiare e che l’invecchiamento NON deve esistere.

Non solo, diventa peggio.

Che laddove per sua sfiga e perché non è abbastanza brava (da fermare il tempo con mille rimedi) e fermare l’invecchiamento (cosa che la fa sentire sotto sotto sbagliata, rispetto alle più giovani poi) 

ATTENZIONE lei non ci dovesse riuscire a compiere l’impossibile, allora per giunta, lei NON è più desiderabile e amabile.

Ma l’amore non è incondizionato?

Chi un giorno ha messo una condizione per amarsi ed essere amati?

La donna ha bisogno di appendere al chiodo tutto questo. Come il ticchettio dell’orologio interno del tempo che passa. Come di tante altre cose.

Se io in menopausa ho delle vampate perché il corpo mi sta sottoponendo a questa tortura?

Forse in parte è normale?

Forse NON sto accettando il fatto di invecchiare e di perdere la fertilità?

Forse NON accetto che posso creare anche in altro modo e che sta arrivando l’età della saggezza e della trasformazione in oro del passato e del vissuto?

Forse ho paura della mia energia sessuale non liberata, non vissuta e ne ho ancora tanta dentro?

Io non ho tutte le risposte come vi dicevo e tanto meno sono un’esperta di psicosomatica per cui invito tutte da quell’albero, a guardare il nostro corpo con questi nuovi spunti che magari portano alla maturazione di una maggiore gratitudine e benevolenza verso di lui.

E soprattutto a renderci conto che anima e corpo sono tutt’uno. È lì che si trova la chiave d’accesso per liberare l’energia, la guarigione, la presenza ed infine liberare la bellezza nei nostri corpi.

La bellezza è ancora imprigionata. Siamo noi che la possiamo liberare.

Più vedo la mia anima, più vedo il mio corpo, più faccio vivere la mia anima, più il mio corpo si anima, più permetto all’unicità e alla bellezza della mia anima di farsi vedere, più il mio corpo è unico e bello.

Chi si ostina a volerlo cambiare, ad averne paura, a rifiutarlo, a vederne il passaggio del tempo come qualcosa di solo brutto, si perde la vera essenza del corpo ed il viaggio meraviglioso che potreste compiere insieme a lui.

Se non mi vergogno della mia anima messa a nudo, non mi vergogno neanche del mio corpo nudo.

Chi ha iniziato a far sentire colpevole la donna per la sua bellissima anima profonda e vulnerabile?

Chi inizia un viaggio alla ricerca del paradiso, dell’anima e dell’interiorità perduti, inizia anche un viaggio nel proprio corpo.

Per riprendersi quel corpo che merita: sano, agile, pieno di grazia, energia e presenza.

Se io creo finalmente energia nel mio corpo, lui mi dona la sua bellezza. Perché tutto è uno scambio.

E sono fiera delle caratteristiche individuali che lo contraddistinguono, per famiglia, età, sesso e storia personale.

Lo sente morbido, nobile, dove può fluire tutto l’amore possibile fino al mignolo e al più piccolo capillare.

Adesso, quando scendete con la vostra anima da quel ramo e riprendete possesso del vostro corpo, provate ad entrare in lui in maniera nuova e delicata.

Lo abiterete in modo completamente nuovo. E non tornerete più indietro.

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