Le belle cose sono dentro di noi

In questo periodo tribolato, ci sono molti perché, domande, emozioni che ci prendono, consumano e fanno fermare per riflettere.

Magari di giorno, ma anche di notte. C’è chi dorme di più, di meno e chi non riesce a dormire.

Il mondo esterno sembra essersi messo in modalità “provvisoria e sospesa”.

Tant’è vero che in 2 chiusure ufficiali, ne abbiamo avuto di tempo “in più”.

Vivendo in maniera più dilatata, sospesi tra due mondi.

Quello di prima e quello che verrà dopo.

Tutti attendono la fine di tutto questo e c’è chi riesce a seppellire tutto questo sotto le proprie paure e i propri dubbi. Nelle proprie cantine dell’essere.

Presi da una sorta di modalità sopravvivenza, terrorizzata e in fuga

Pandemia viene dal greco che significa “che riguarda tutto il popolo”. È interessante notare l’origine di questa parola.

Un qualcosa che arriva e riguarda improvvisamente tutta una popolazione.

Esiste comunque una fetta della popolazione che qualunque cosa avesse dentro prima, è come che adesso viene amplificata e non riesce più di tanto a fingere, a ignorare o a mandare giù.

O dall’altra, come dicevamo, c’è questa tendenza di chi abbraccia la filosofia di mandare ancora più giù.

Senza vedere e senza elaborare quello che sta accadendo, senza farsi troppe domande e sperando: purché tutto passi in fretta.

Qualunque cosa pensiamo rispetto alla pandemia e ovunque ci troviamo in questo momento dentro di noi, dopo tutti questi mesi, sta accadendo un divario tra questi due tipi di personalità ed energie.

Io non entro in merito a pro o contro questo o quello, rispetto a tutto quello che sta accadendo e i gruppi che si stanno formando.

Ognuno farà le proprie riflessioni in merito.

Di dibattiti del genere ne è già pieno il mondo. Creano molte distrazioni inutili e divisioni dolorose.

Io entro in merito al singolo e a dove si trova rispetto a sé stesso in questa pandemia.

Ho come l’impressione che prima ci fosse di più la possibilità dell’oblio di sé. Come che non si venisse spinti da ogni e dove, a svegliarsi, per capire sé stessi e parti di sé ancora in ombra.

Adesso l’urgenza e contemporaneamente, i tempi più dilatati, portano davanti a una sorta di introspezione.

È come se si venisse catapultati o in una direzione o nell’altra. O svegliarsi o l’oblio. E a fare delle scelte.

Che ciò accada volontariamente o meno, in maniera conscia o meno. Lo scenario non cambia. E’ come se non vi fosse una via di fuga.

Questi sono tempi in effetti straordinari.

Dove la guarigione o comprensione di sé e del mondo, o viene messa ai primi posti della propria esistenza o appunto all’ultima.

Ci vedo molti parallelismi tra la pandemia e il Magnetismo al Femminile.

Il primo parallelismo è che non tutti lo colgono e lo prendono come occasione per crescere e vedere oltre.

Preferiamo magari credere ancora, che tutto sia dettato dal fato, dal destino avverso e dal mondo fuori.

Dalla società, dai giornalisti e dai politici o dagli uomini, dai nostri genitori e dalla nostra infanzia.

Il magnetismo è lì che ci attende da una vita, e l’energia universale allo stesso modo.

Non tutti bussano alla mia porta per chiedere spiegazioni su che cosa sia questo magnetismo e non tutti bussano alla porta dell’universo per chiedere che cosa ci sia dietro la pandemia ed il suo messaggio che porta.

Poi ci sono coloro che una volta che scoprono la legge sul magnetismo, la negano per svariate ragioni, cosi come tantissime persone negano verità più profonde che stanno emergendo sulla pandemia.

Non conoscere la portata del magnetismo, ti può portare a una vita di relazione più povera, più solitaria dove magari devi fare un’immensa fatica per accaparrarti un uomo e tenertelo.

Non conoscere le leggi universali che la pandemia ci sta comunicando, può fare lo stesso effetto di sopra, esteso su tutta la nostra vita. Paura, fatica, perdita, sottomissione e impoverimento.

Per capire dove stanno le persone rispetto al lavoro interiore o alla loro evoluzione personale è importante notare chi fa pressione, vuole avere ragione ed esclude chi la pensa diversamente.

Non vi ricorda la donna ancora non magnetica che fa ancora esattamente queste cose col proprio uomo?

Lo vuole comandare, controllare, dominare e vuole avere ragione. Perché lei si, che conosce la verità. Cosa vuoi che capisca un uomo? Cosa vuoi che capisca il pro/contro questo o quello di turno?

Chi ha toccato un punto profondo di guarigione è capace di lasciare l’altro libero, non vuole affatto avere ragione e sa includere il diverso.

Lo sa ascoltare e si lascia anche toccare, sebbene possa rimanere della propria opinione.

Questo accade con gli uomini della nostra vita, come automaticamente con le altre persone.

Non abbiamo la necessità di controllare l’altro, di cambiarlo o di aggiustarlo.

Né nel nome della salute, né dell’amore, né nel nome della salvaguardia di un popolo.

L’amore è libero ed incondizionato. Non mette condizioni. Altrimenti non sarebbe amore, ma odio o apparente amore, ma ancora vincolato da prigionie interiori.

Come paura dell’abbandono, come quella di essere esclusi dagli altri, dalla società. Paure da cose esterne che possono entrare nel nostro corpo, senza che ne abbiamo un controllo.

Come paure dettate da brandelli di ego, che vedono le cose solo da un lato e che vogliono avere dunque ragione. Altrimenti si dovrebbe ammettere che esistono altri punti di vista.

Ripeto, chi ha affrontato o sta affrontando queste prigionie interiori, sa di cosa sto parlando e ne capisce la profondità.

Sa che non esiste giusto o sbagliato, ma solo la singola esperienza di ogni essere umano che si trova nel punto esatto in cui si trova.

L’ego vuole sempre avere ragione e sentirsi nel giusto e superiore, l’anima vuole avere equilibrio ed armonia e non si mette né in modalità superiore né inferiore.

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Che senso ha litigare, voler cambiare l’altro ed escludere? Nessuno. Come non fa senso, farlo con un uomo.

Tante volte chiedo alle donne se non sono stufe di dover combattere, di litigare e di sentirsi svuotate dal proprio potere reale?

C’è chi dice che il divario tra questi due tipi di personalità ed energie, diventerà sempre più grande ed è in atto una selezione o speciazione. Io non mi esprimo in merito perché non ho le competenze e la visione per farlo.

Sicuramente la natura e l’universo ci stanno comunicando qualcosa attraverso questa pandemia, se non li consideriamo entità morte ed astratte.

Se cosi le consideriamo, c’è qualcosa nella nostra vita e nella nostra interiorità che è diventato astratto e morto. Forse troppo razionalizzato.

Come dentro fuori. È una delle leggi universali. Se dentro ho mostri, fuori vedrò e attirerò mostri.

Che io lo voglia o meno.

Crediamo inoltre che non abbiamo un controllo reale su di noi e lo cerchiamo fuori. Cerchiamo fuori l’autorità e vogliamo che ci dica cosa fare.  Più abbiamo perso il nostro centro ed il nostro potere reale che sono dentro, proiettiamo fuori l’autorità. E spesso li mettiamo su un piedistallo.

L’autorità vera è dentro di noi.

Con quanti uomini lo facciamo, per poi accorgerci che li abbiamo idealizzati.

Concludo sul senso di responsabilità che funziona allo stesso modo. Meno responsabilità mi prendo per la mia salute, il mio benessere e la mia felicità, più aspetto che qualcuno o qualcosa dall’esterno mi diano queste cose e nominerò quelle persone o cose dei salvatori.

Che sia un uomo o un’autorità non fa poi differenza.

In realtà, non mi prendo la briga di diventare la mia autorità, di ascoltarmi e affidarmi alla mia intuizione, di prendermi la responsabilità di amarmi incondizionatamente e di prendermi cura realmente della mia salute.

Tutto questo è un viaggio. Affascinante. A tratti solitario. Coraggioso. Possibile.

Di certo liberatorio e che conduce sempre all’Amore.

Ecco perché c’è chi dice, per ritornare all’origine della parola: pan (tutto) e demia (popolazione),

che questo sia il più grande risveglio dell’umanità. E in effetti non riguarda una singola nazione, ma il mondo intero.

Pensate: il tutto scatenato da un minuscolo virus.

Ditemi voi, se l’universo ed i suoi abitanti non sono incredibili.

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