La storia della mente: La mente che mente.

La mente che mente?

Potrei già mettere via la penna e concludere qui questo scritto.

Nessuno ci pensa, nessuno ci crede a questa frase perché quasi sempre ci facciamo convincere dalla nostra mente, che tutto quello che ci dice sia la realtà.

 

Uno sguardo per strada e a seconda delle esperienze che lei, la nostra mente ha incamerato rispetto a una esperienza, in un nanosecondo ecco presentato il giudizio su quello sguardo.

Mi guarda così perché gli sto antipatico o perché ho cambiato taglio di capelli e non mi stanno bene.

Questo se ho incamerato IO giudizi negativi su di me, sul mio aspetto esteriore per esempio, direttamente da genitori o amici e indirettamente da un file MIO di pensieri inconscio.

La persona potrebbe essere che non ci abbia neanche realmente viste o percepite, ma noi siamo già nel nostro film.

Film fatto di auto svalutazione, vergogna e tutto ciò senza che nessuno dei due, abbia detto una parola!

Chiaramente vale anche il contrario.

La mente divide, imponi limiti e restrizioni.

Più il centro delle attenzioni di una persona vengono solo dalla sua mente, più questa persona sente conflitti in sé e intorno a sé.

Ognuno allora diventa prigioniero del proprio film personale che sono tutte le esperienze della sua vita ed i suoi condizionamenti a cui crede ciecamente.

Un segno distintivo di quando siamo nel nostro personalissimo film è quando vogliamo avere ragione.

Esistono tanti mondi quante teste esistono su questa terra, ma la verità è una.

Cos’è la verità?

È la percezione di ciò che è. Senza giudizio, senza reazione e senza che vogliamo che la realtà si adegui al nostro modello mentale.

Tanto è impossibile. È da qui tutta la sofferenza, i conflitti, i litigi e qui inizia la corsa del salmone contro corrente.

Ma non siamo salmoni, anche se ci piacerebbe.

Quanto tempo e energia sprecati a essere ciò che non siamo.

Come fare a non cadere in questa trappola?

Solo se inizi a osservare questo fenomeno dentro di te, se inizi a vedere oltre le tue storie personali, inizi a vedere le cose per quello che sono.

Non crei problemi che non sono neanche esistiti in primo luogo. Non salti su ogni cavallo che ti passa davanti e per cavallo si intende ogni pensiero che la tua mente elabora.

Non attacchi le persone e non porti discordia nel mondo perché hai una concezione erronea delle cose.

Questo significa che attraverso l’osservazione dei tuoi pensieri del tuo film, la tua consapevolezza inizia a espandersi. L’energia non viene diretta solo alla mente e ai suoi pensieri.

Stai riuscendo a dirigere la tua energia a un centro più completo, meno frammentario e più unitario. La tua consapevolezza.

Quando siamo in sintonia con il ritmo della vita, allora smettiamo di opporci a ciò che è o a volerlo diverso.

Lo accettiamo per quello che è e questo è un altro segno distintivo, di quando siamo fuori dalla testa giudicante.

Altri segni distintivi di quando ci muoviamo dall’energia della mente è quando iniziamo a immaginare cose che in realtà neanche esistono per esempio il nostro uomo che ci tradisce, sempre perché la mente ripropone scenari già visti perché non può proporne di nuovi, se non ne ha.

L’uomo e la sua mente hanno anche creato e immaginato persino l’immagine di Dio.

La mente non riesce a vivere il presente, come non riesce a rilassarsi nello sconosciuto.

Deve sapere e deve avere certezze, tutti noi viviamo attraverso questi limiti e filtri che la mente ci impone, senza che neanche ce ne rendiamo conto.

Se credi che tutto sia nero, vedrai tutto nero, persino se credi nei mostri, inizierai a vedere mostri.

Questo ci dovrebbe far riflettere sul potere e sul potere soprattutto distorsivo della mente, se non la si conosce bene e se la si lascia agire a briglie sciolte.

Fintanto che lei la fa da padrone, non faremo altro che ripetere copioni vecchi e già utilizzati, storie familiari ripetute e saremo schiavi di ciò che lei ci elabora come immagine del mondo.

Più tu diventi “padrone” della mente e più diventi consapevole del tuo campo di coscienza più vasto.

Questo riesci a farlo quando inizi a osservare il fenomeno della mente, più diventi per gli altri anche una specie di specchio.

Perché hai una non reazione, una non proiezione e una tua non lotta sugli altri, segno che non stai agendo dalla mente.

Questo fa sì che quello che ti inviano non venga accolto da te, ma viene semplicemente riflesso da te, dallo specchio della tua consapevolezza.

Perché sai che non è personale, perché sai che crea solo sofferenza, perché sai rilassarti e sai che puoi avere fiducia in quello che accade, sebbene non sempre sai dove stia per portarti la vita.

Diventi un catalizzatore per loro della loro trasformazione, ma intanto lo diventi per te stesso.

Smetti di lottare contro i mulini a vento, chissà se Donchisciotte nel libro parlava proprio della lotta contro il nulla della mente, quando lottava contro di loro.

Allora cerca di riconoscere quando inizi a lottare e lascia andare invece, anche se all’inizio pensi di essere indifesa e vulnerabile.

L’ego è sempre ferito per cui trova sempre una ragione prima o poi, per saltare sul cavallo e iniziare la lotta contro i mulini a vento.

Invece se metti una piccola distanza tra te e il cavallo, inizi a vedere il cavallo meglio e vedi che è un’illusione.

Non si tratta di tollerare atteggiamenti negativi e diventare uno zerbino perché come donne ferite abbiamo la sensazione che ci sfugga di mano il controllo.

E pensiamo che verremo ferite sempre più, se non reagiamo,  se non alziamo la voce o mettiamo confini ben definiti.

Purtroppo non è così, perché proprio la difesa crea più ferite, per assurdo che sembri soprattutto alla mente.

Inizi cosi a conservare la tua energia intrinseca anziché sprecarla nella lotta contro i mulini a vento.

Avrai più energia per te stessa, i tuoi amori e la tua creatività.

Provare per credere.

Se pensi di aver bisogno di una consulenza personale, non esitare a contattarmi